Totò Cuffaro è stato Vicesegretario Nazionale dell’UDC e, per molti anni, plenipotenziario dello stesso partito in Sicilia, di cui è stato governatore dal 2001 al 2008.
Il personaggio è stato per molto tempo importante serbatoio di consensi del partito di Casini, ma è stato anche oggetto di pesanti controversie sulla sua limpidezza e trasparenza politica. Queste ombre si sono poi concretizzate nelle indagini per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa nell’ambito dell’inchiesta sui rapporti tra il clan di Brancaccio e ambienti della politica locale durante il suo primo mandato di Presidente di Regione.
Secondo il principio della presunzione di innocenza il Presidente dell’UDC Casini ha sempre chiesto di attendere condanne definitive prima di prendere provvedimenti politici di partito su Cuffaro, risultando ai più poco credibile nell’intento (che appariva semplicemente dilatorio) visto l’importante dote di voti che “Totò Vasa Vasa” porta con sé.
Celebre il litigio in diretta a Ballarò su Cuffaro tra Casini e D’Alema, qualche anno fa. Durante le polemiche su Unipol e Consorte D’Alema, a cui Casini faceva la morale, rispose piccato “tu pensa a Cuffaro…”. Casini si infiammò come raramente gli capita, dimostrando di essere stato colpito in un punto dolente, e giurando solennemente che in caso di condanna Cuffaro sarebbe stato espulso dall’UDC. (continua)
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