10 anni dalla morte di Craxi

11 01 2010

Nel decennale della morte di Craxi, Pansa ripercorre sul riformista la storia del leader del PSI e dei suoi nemici storici: i Comunisti.

È la storia a vendicare Bettino

Craxi è stato avversato dai comunisti subito dopo essere diventato leader del Psi, nel luglio 1976. Alle Botteghe Oscure sopportavano un solo tipo di socialisti: i subalterni al Partitone Rosso. Bettino non apparteneva a quella razza. Per questo finì all’istante sul libro dei nemici. Anche perché aveva una pretesa insopportabile per il Bottegone: rompere la diarchia tra Dc e Pci che paralizzava la politica italiana.

Nel 1978, durante il sequestro di Aldo Moro, lo scontro si fece brutale. Bettino voleva trattare con le Brigate rosse per salvare il presidente democristiano. Il Pci e la Dc scelsero la strada opposta. Craxi divenne la bestia nera dei comunisti. Ricordo che alle Botteghe Oscure lo giudicavano un bandito, un avventuriero politico, un individuo spregevole.

Nel luglio 1979, Sandro Pertini, da un anno al Quirinale, affidò a Craxi l’incarico di formare il governo. Ma il Pci disse subito di no. La Dc strillò che Pertini voleva fare un colpo di Stato. Persino i repubblicani, per bocca di Bruno Visentini, bocciarono il tentativo. Bettino fu costretto a ritirarsi.

(continua)

Leggi il seguito di questo post »