La fine della scuola di Chicago: il tramonto dei liberisti

11 01 2010

Riporto un articolo del Sole 24 ore che tratta del tramonto degli economisti liberisti, ammesso da uno dei massimi esponenti di quella che è stata definita “la scuola di Chicago”, Richard Posner. Il professore arriva a rivalutare alcune posizioni di Keynes, contestando la razionalità dei mercati e la valutabilità “matematica” del rischio.

«E alla fine credo che probabilmente dovremmo abolire il termine Scuola di Chicago».


Giudice, giurista ed economista, Richard Posner, 71 anni, autore prolifico, il più citato in assoluto nei testi legal-economici, polemista battagliero con saggi e articoli, è da 40 un protagonista in quel mondo accademico della University of Chicago che Saul Bellow amava descrivere e che si nutre di grandi idee eterne calate nelle grandi idee del momento. E la grande idea del momento, che Posner va proclamando da mesi, è che Keynes ha vinto e la Scuola di Chicago ha perso. Nata e vissuta nelle sue due incarnazioni postbelliche per dimostrare che Keynes sbagliava, deve ora ammainare bandiera.

(continua)

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